Una volta iscritta al sito, ho iniziato ad esaminare la struttura e l’organizzazione di quello che sarebbe stato il mio primo corso interamente online e in inglese, descritto come “a six-week online course designed for educators and other professionals...”. E difatti, l’età media dei fruitori è abbastanza elevata e le tematiche delle discussioni proposte settimanalmente vertono quasi esclusivamente su problemi di educazione e socializzazione dei giovani all’uso della rete e su come insegnare efficacemente il corretto uso dei suoi strumenti, primi tra tutti i motori di ricerca; tematiche dunque estremamente correlate alla professione di insegnante o a chi vuole semplicemente “stare al passo con i tempi”. Proprio queste discussioni proposte sono, a mio parere, l’espediente più interessante e meglio riuscito per coinvolgere l’utente di un corso online come questo: nonostante le mie iniziali ed inevitabili piccole difficoltà a partecipare all’interazione, dovendo scrivere commenti in una lingua straniera; gli spunti di riflessione, che di settimana in settimana sono passati da una conferenza TED a un articolo sul modo di far ricerca dei bambini, sono stati numerosi e anche leggere commenti di persone così distanti, e non solo da un punto di vista geografico, ma anche anagrafico ed ovviamente culturale, è stata un’esperienza molto performante. Mi sono ritrovata ad aspettare quasi con una certa bramosia la discussione cui avrei preso parte la settimana successiva e ad avere la tentazione di parteciparvi prima di aver compilato tutto il modulo previsto.
La struttura del
corso, infatti, prevede sei moduli, corrispondenti ad un arco temporale di
altrettante settimane. Il modulo è composto dalla già citata discussione
iniziale, da una serie più o meno numerosa di video esplicativi di uno
specifico argomento, alcuni dei quali realizzati esclusivamente ed
appositamente per il corso, a cui fanno seguito dei brevi quiz utili a saggiare
i propri progressi, e in alcuni casi anche degli assignment da realizzare su
Power Point. Tutto ciò viene valutato tramite punteggi, cui sono accompagnati
anche dei brevi giudizi stilati da uno dei due responsabili del corso. Ho
particolarmente apprezzato questa forma di valutazione così personale: in un
contesto così avanzato come quello di un
corso online, l’interazione con un professore, anche se esclusivamente digitale
rimane una necessità e ricevere dei feedback, spesso gratificanti, sul proprio
percorso è indubbiamente stimolante.
Un aspetto che sicuramente migliorerei è quello legato ai quiz, non esiste un limite di tempo e credo che paradossalmente proprio questa sia una grande limitazione. Personalmente, quando mi ritrovo online davanti al mio schermo, devo fare un enorme sforzo a convogliare tutto il mio focus e la mia attenzione su una sola pagina web che appare statica davanti a me e capita assai raramente che non abbia, al contrario, lo schermo invaso da finestre grandi e piccole, chat e programmi musicali in esecuzione. Un quiz a tempo sarebbe, in questo frangente, più accattivante e sicuramente costringerebbe me e tutti gli altri utenti a focalizzarci esclusivamente su quella pagina web per quei brevi minuti necessari a compilarlo. Certo, da un altro punto di vista, potrebbe portare a delle risposte affrettate e poco ragionate, ma con un giusto e ben studiato limite, penso possa davvero essere una buona soluzione e alimentare anche un senso di sfida e gioco nel fruitore.
Credo che in futuro mi cimenterò di nuovo in un corso online, magari su una piattaforma diversa da quella di Canvas, per poter sperimentare e mettere a confronto i diversi metodi e ricavarne meglio i loro punti di forza e debolezza per decretare quello che più si avvicina alle mie esigenze di fruizione e apprendimento.
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