La
nostra società è caratterizzata da continue trasformazioni che
generano nuove tradizioni, nuovi valori e nuovi stili di vita. A loro
volta, quest'ultimi, tendono a modificare le modalità sia
conoscitive sia comunicative di ognuno di noi. Attualmente
nell'ambiente socio-economico integrato della comunicazione
multimediale, possiamo costatare come l'utente possa usufruire di
un'elevata vasta interattività con gli strumenti trasmissivi ed
interoperabilità di quest'ultimi fra loro, mentre, le imprese e le
istituzioni devono far i conti con la necessità di dover adeguare la
loro organizzazione interna ed esterna ad uno sviluppo tecnologico e
ad una consapevolezza degli utenti nell'utilizzo degli strumenti
offerti dalla convergenza che si fanno sempre più maggiori. Quando
parliamo di comunicazione, quasi naturalmente alcuni di noi pensiamo
alla frase di Aristotele, filosofo greco vissuto nel IV A.c,
“l'uomo è un animale sociale”. Difatti
che si tratti di comunicazione
Face to Face, attraverso parole, gestualità ed espressioni, o di
comunicazione digitale, mediante nuovi media, entrambe hanno alla
base l'interazione con la quale l'individuo produce e condivide la
cultura. L'approccio
costruttivista, in merito alla comunicazione
digitale, ritene che gli ambienti di apprendimento significativo, in
cui poter costruire e condividere modelli di conoscenza, possano
essere supportati dalle ICT vale a dire Information and Comunication
Technology, strumenti di apprendimento significativo che
caratterizzano, appunto, l'era digitale. Il professore De Kerchkove,
riguardo tale era, ha spiegato come quest'ultima possa essere
considerata un nuovo Rinascimento. Come riporta Dario Sautto
“Durante
il rinascimento tutto cambia, a cominciare dal rapporto di auto
rappresentazione. Se in quell'epoca l'approccio alla scrittura di una
vasta parte della popolazione ha rappresentato la svolta, adesso
-nonostante la situazione sociale sia complessa- il nuovo modo di
comunicare offerto dal digitale può innescare il cambiamento”.
Le
innumerevoli modalità di apprendimento che offre la rete, infatti,
erano inimmaginabili in passato. Ricordiamo, infatti, la trasmissione
negli anni Sessanta “Non è mai troppo tardi” mandata in onda
dalla Rai. Quest'ultima, tramite lezioni multimediali, mirava ad
abbassare il tasso di analfabetismo, ricoprendo quindi un ruolo
educativo e sociale. Tuttavia in quell'epoca la comunicazione non era
peer to peer, nel momento in cui fossero sorti dei dubbi riguardo un
concetto il professore non avrebbe avuto la possibilità di spiegarlo
con altre parole.. l'unica chance, al fine di comprendere il
contenuto, sarebbe risultata la visione del filmato più volte. Oggi giorno invece
l'informazione predomina attraverso mezzi
di comunicazione in cui è possibile instaurare una comunicazione
“Botta e risposta”. In Giappone nasce, infatti, la “cyber
scuola” in cui insegnanti e studenti interagiscono per
mezzo di avatar
tra loro connessi mediante internet. L’obiettivo in tal caso, è
quello di offrire una formazione alternativa agli hikikomori,
individui non analfabeti come nel caso citato precedentemente, bensì
persone che a causa di un disturbo psicologico sono preda di attacchi
di ansia quando si trovano a dover interagire con una folla di
persone, finendo quindi per isolarsi dal resto del mondo.
La scuola virtuale creata dalla Meisei High School, istituto privato nella regione di Chiba, richiede un minor numero di lezioni frontali, solo quattro all’anno, mentre imporre agli studenti, fruitori di avatar personalizzati, una frequenza regolare delle lezioni online, che avvengono attraverso il software installato sul proprio personal computer, tablet o cellulare. Il programma permette anche di spostarsi attraverso il complesso scolastico, cambiare classe, consultare materiale audiovisivo o e-book nella libreria multimediale, interagire con i compagni di classe e gli insegnanti attraverso una chat e, ovviamente, sostenere verifiche. Masaki Shimoda, un professore dell'istituto Meisei High School, ha spiegato all'agenzia di stampa EFE:
“Il
sistema educativo di apprendimento a distanza costringe un individuo
a studiare da solo per molte ore a casa, il che rende difficile
restare motivati e favorisce la solitudine”
Lo scopo ultimo, infatti, è tentare di
promuovere interazione,
anche se solo attraverso lo schermo.
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A cura di
Charlie R.
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