mercoledì 3 giugno 2015

L'apprendimento è una conversazione. Le nuove frontiere dell' E-Learning 2.0

Blog, podcast, wiki..... MOOCS (Massive Open Online Courses), in una espressione, la massimizzazione della potenza del web 2.0 (e c'è già chi azzarda 3.0) applicata ai processi di apprendimento pare stia rivoluzionando sempre di più il nostro modo di apprendere al di fuori delle classiche aule e dei contesti tradizionali: siamo arrivati senza neanche troppo accorgercene verso l'e-learning 2.0.

Questo nuovo modello, ben descitto da Stephen Downes ( componente del National Research Council of Canada) in un articolo sulla rivista scientifica eLearn, si sta affermando sempre di più in tutti i contesti didattici più aperti all'innovazione e pare che la tendenza sia, a partire da un sostanziale affiancamento, nella direzione di una sostituzione di questo modello con quello dell'apprendimento tradizionale e dell' e-learning 1.0 basato principalmente su piattaforme di apprendimento a distanza FAD e semplice fruizione online di contenuti progettati per essere off-line.

Gli stessi studenti che curano il blog che state visitando in questo momento, hanno potuto fruire delle possibilità offerte da questo modello, come ad esempio la flipped-classroom, un modello di apprendimento ad alta innovazione che si basa sull'inversione del processo di apprendimento dall'aula verso il singolo, concentrando gli sforzi sul singolo e sulla validazione collettiva di quanto appreso singolarmente in successivi momenti d'aula.

Queste nuove metodologie, in pieno spirito "Cluetrain Manifesto" (Un manifesto di pensiero che ipotizza che i mercati, ma più in generale le relazioni umane, siano conversazioni) partono dall'assunto che l'apprendimento trae giovamento dal costante confronto orizzantale tra i componenti di un medesimo processo di apprendimento.

I fruitori-autori di queste metodologie apprezzano il costante apporto che gli altri componenti del gruppo possono portare al processo di apprendimento collettivo.
Spazio e tempo perdono importanza. Non importa dove si sia, grazie al costante accesso anche mobile, l'apprendimento avviene ovunque e spesso attraversando anche al rigida organizzazione della giornata che abbiamo sin'oggi imposto a noi stessi: ogni momento è buono per costruire una ulteriore parte della propria conoscenza.

Il sapere viene così messo in un continuo ciclo che si autoalimenta dei contributi di tutti.
Questo modello, che spesso risulta essere l'unica possibilità per chi, fuori dai circuiti tradizionali della formazione, riesce a trovare il luogo-tempo idoneo per formarsi, sembra assurgere a modello che trova la sua massima espressione nelle moderne generazioni, sempre più capaci di "dialogare" con i nuovi contenuti e che si trovano a proprio agio con questa nuova modalità, molto simile per certi versi, alla propria innata modalità appunto di comunicare.

Sicuramente in quanto modello nuovo, esso porrà nuove sfide che meritano tutta la nostra attenzione, ma come ha già ben dimostrato ad esempio Wikipedia (la nota wiki-enciclopedia frutto di collaborazione multiutente) la conoscenza appartiene all'umanità, e questa umanità ha sempre più sete di sapere, ed adesso c'è modo di dissetare tutti con maggiore facilità ed efficienza.


Fonti: (1) (2)

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